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al testo di Ivan Pozzoni
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C’è un blog laggiù nel far-west dove spopolano i poeti dell’est, l’importante è desinare in oskj con la solidità del Monte dei Paschi, l’obiettivo è rasar sottoboschi il risultato è raccoglier falaschi.
C’è un blog laggiù nel far-west dove ogni giudizio è un pap-test, sono fermi, nei loro dibattiti estetici, a Marx e Heidegger che è come assegnare una riforma liturgica a Ratzinger, in fondo, entrambi, in gioventù, indossarono la stessa uniforme la chiarezza di un Valerio Magrelli mette tutti in allarme, il modello è lo stile oggettivo di un Tranströmer bravissimo a trasformare un negro in afrikander, e scusatemi il politically-scorrect, come affermò il famigerato lucciola, a Milanabad il nero è negher e la lümaga è chiocciola, mi auguro di non finire come Emilio Villa a scrivere in francese su imbeccata d’una Sibilla.
Oramai, oramai, oramai serve un nuovo job act a levarci dai guai, un’assunzione a tempo determinato che dura dieci giorni lo scriviamo sul blog e i successi si trasformano in scorni, o l’insuccesso si trasforma in successo basta che il blogger di turno sia seduto sul cesso a deliziarci delle sue deliziose cagate oddio, come riesce un’ombra a darci risposte illuminate?
[Cherchez la troika, 2016] |
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